Sul tema dei depositi votivi la letteratura archeologica ha tradizionalmente mostrato maggiore interesse verso il contenuto della deposizione più che verso la deposizione in sé, proponendo analisi descrittive e formali delle classi di offerte o di singoli oggetti d’arte, spesso estrapolate dai dati contestuali. Anche se più recentemente si è iniziata ad osservare una maggiore sensibilità scientifica verso il deposito votivo inteso come categoria archeologica dotata di un alto potenziale conoscitivo per la ricostruzione delle pratiche rituali, è mancato finora uno studio – analitico e sintetico – sul tema. Da qui l’intenzione di colmare questo vacuum, partendo innanzitutto da una base documentaria ampia e rigorosamente selezionata. Attraverso il censimento dei contesti delle aree coloniali di cultura greca della Sicilia e dell’ Italia meridionale, in un periodo compreso tra la fine dell’ VIII e il IV-III secolo a.C., in modo da poter cogliere gli inizi della pratica devozionale e la sua recessione/trasformazione, il volume propone l’elaborazione di tipologie di deposito, ossia modelli per classificare e differenziare i complessi votivi, in modo da superare il disordine, anche terminologico, che spesso si riscontra negli studi di settore. Inseriti all’interno del palinsesto della religione greca, i depositi votivi emergono come sistemi complessi in cui gli oggetti, gli spazi, gli attori e i gesti del sacro convivono in stretta relazione. I dati e gli strumenti interpretativi elaborati si propongono, inoltre, come un mezzo utile per leggere il fenomeno delle deposizioni votive nei suoi caratteri generali e specifici, potenzialmente esportabile anche in altri ambiti cronologici e culturali.
I depositi votivi negli spazi del rito. Analisi dei contesti per un'archeologia della pratica cultuale nel mondo siceliota e magnogreco / Parisi, Valeria. - STAMPA. - (2017).
I depositi votivi negli spazi del rito. Analisi dei contesti per un'archeologia della pratica cultuale nel mondo siceliota e magnogreco
Parisi, Valeria
2017
Abstract
Sul tema dei depositi votivi la letteratura archeologica ha tradizionalmente mostrato maggiore interesse verso il contenuto della deposizione più che verso la deposizione in sé, proponendo analisi descrittive e formali delle classi di offerte o di singoli oggetti d’arte, spesso estrapolate dai dati contestuali. Anche se più recentemente si è iniziata ad osservare una maggiore sensibilità scientifica verso il deposito votivo inteso come categoria archeologica dotata di un alto potenziale conoscitivo per la ricostruzione delle pratiche rituali, è mancato finora uno studio – analitico e sintetico – sul tema. Da qui l’intenzione di colmare questo vacuum, partendo innanzitutto da una base documentaria ampia e rigorosamente selezionata. Attraverso il censimento dei contesti delle aree coloniali di cultura greca della Sicilia e dell’ Italia meridionale, in un periodo compreso tra la fine dell’ VIII e il IV-III secolo a.C., in modo da poter cogliere gli inizi della pratica devozionale e la sua recessione/trasformazione, il volume propone l’elaborazione di tipologie di deposito, ossia modelli per classificare e differenziare i complessi votivi, in modo da superare il disordine, anche terminologico, che spesso si riscontra negli studi di settore. Inseriti all’interno del palinsesto della religione greca, i depositi votivi emergono come sistemi complessi in cui gli oggetti, gli spazi, gli attori e i gesti del sacro convivono in stretta relazione. I dati e gli strumenti interpretativi elaborati si propongono, inoltre, come un mezzo utile per leggere il fenomeno delle deposizioni votive nei suoi caratteri generali e specifici, potenzialmente esportabile anche in altri ambiti cronologici e culturali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.